09
Set
2025
News

Mezzogiorno e Abruzzo in ripresa: la ZES Unica come leva strategica per lo sviluppo territoriale

Si è tenuto a Pescara il convegno "Investimenti, innovazione, credito. Il valore del Mezzogiorno e le opportunità della ZES Unica", organizzato da Intesa Sanpaolo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, dove SRM ha illustrato dati e analisi sull'economia del Sud Italia e del territorio abruzzese, con particolare riferimento alla sfida della Zona Economica Speciale.

Negli ultimi anni, le performance economiche del Mezzogiorno sono in recupero rispetto al Centro-Nord. L’Indice sintetico dell’economia meridionale ha raggiunto quota 541,3, in aumento di circa 70 punti rispetto al 2019, con un recupero di quasi 3 punti nel differenziale con il Centro-Nord (da 51 a 48,1 p.p.). Le leve di questa ripresa includono l’occupazione che cresce di 5,5 punti percentuali rispetto al 2019, l’export che registra +30 punti percentuali rispetto al 2019 e gli investimenti, in forte accelerazione, con ulteriore spazio di crescita. Le stime SRM per il 2024 indicano una crescita del PIL dello 0,9%, con una dinamica pressoché confermata anche per il 2025, superando le medie nazionali grazie essenzialmente al ruolo degli investimenti.

Con il Mezzogiorno si rafforza anche il ruolo dell’Abruzzo: per il 2024 si stima una crescita del Pil regionale in linea con il dato della macroarea (+0,9%), superiore rispetto al dato medio nazionale (+0,7%).

La regione esprime l’8,2% del Valore Aggiunto (vale a dire 36,2 mld €) complessivo del Mezzogiorno. La struttura produttiva si caratterizza per un peso maggiore dell’industria rispetto alla media meridionale e la manifattura gioca un ruolo rilevante con 7.962 imprese, oltre 72 mila occupati e 9,3 mld € di export.

L’Abruzzo si trova oggi di fronte a una sfida storica, ma anche a un’opportunità concreta: valorizzare le sue potenzialità economiche in chiave di sviluppo sostenibile e competitivo. In questo contesto, la ZES Unica rappresenta uno strumento di politica industriale potente e innovativo, capace di trasformare in profondità il tessuto produttivo della regione.

Non si tratta soltanto di misure fiscali o agevolazioni burocratiche, ma anche di un modello di crescita integrato, che punta a rendere più attrattivo il territorio per nuovi investimenti, favorire la nascita di nuove imprese, ampliare le dimensioni aziendali e rafforzare il tessuto imprenditoriale locale. L'obiettivo è chiaro: accrescere la densità produttiva, generare economie di scala, innovare i processi e attrarre capitale umano qualificato.

Affinché si colgano tutte le opportunità, è importante la presenza di un ecosistema locale che supporti lo strumento e contribuisca ad accrescere le probabilità di successo e le potenzialità di crescita.

Tali forze non mancano sul territorio. L’Abruzzo si caratterizza per la presenza di diversi pilastri già in evoluzione e potenzialmente rafforzabili grazie alla ZES:

  1. 4A+Pharma: 2,45 mld € di Valore aggiunto (16% del dato meridionale) e un export internazionale di 5,6 mld €, il 19% dell’area meridionale. Il saldo commerciale è positivo per quasi 3,3 mld €.
  2. Turismo: 7,2 milioni di presenze, in crescita del 5,5% rispetto al 2023 (media Mezzogiorno +5,1%). La permanenza media è superiore alla media nazionale (4,0 notti contro 3,3), la componente domestica è quella prevalente (85%, contro una media meridionale del 58,5% e nazionale del 45,6%) ma quella straniera è in recupero (passa dal 12,8% nel 2019 al 15,1% nel 2024). L’indice ICTR - indicatore calcolato da SRM a livello internazionale e che misura la competitività turistica delle regioni - colloca l’Abruzzo al 45° posto tra 98 regioni di Italia, Spagna, Francia e Germania.
  3. Economia del mare e ruolo dei porti: due dei porti della regione (Ortona e Vasto) movimentano nel complesso circa 1,8 milioni di tonnellate di merce. In particolare, lo scalo di Ortona è specializzato nella gestione del traffico rinfusiero, general cargo e project cargo e recentemente si sta consolidando anche il traffico crocieristico, grazie all’inserimento dello scalo negli itinerari delle compagnie di crociera di piccole dimensioni.
  4. Innovazione e capitale umano: 1.568 imprese innovative, il 53% del totale imprese. In crescita il numero di Startup (+0,9% rispetto al 2020) e PMI innovative (+65,5%), con un ecosistema innovativo che si evolve. Da segnalare, in merito, che in Abruzzo si contano 5 ITS operanti nei settori strategici.

Perché questo strumento possa realmente dispiegare tutto il suo potenziale, è indispensabile anche il sostegno di un ecosistema territoriale coeso e dinamico. Serve un ambiente fatto di istituzioni locali forti, infrastrutture moderne, un sistema educativo e formativo orientato al mercato del lavoro, reti logistiche efficienti, supporto al credito e - non ultimo - una visione condivisa tra pubblico e privato.

È in questa direzione che Intesa Sanpaolo e SRM si sono mossi, con un impegno concreto e strutturato: dalla partecipazione a missioni internazionali a workshop tecnici e seminari specializzati, fino alla predisposizione di un plafond specifico da 10 miliardi di euro dedicato agli investimenti nelle ZES. Si tratta di un contributo tangibile per accompagnare la trasformazione economica del Mezzogiorno e dell’Abruzzo.

La consapevolezza condivisa è che la crescita non è un automatismo, ma il frutto di scelte strategiche, di collaborazione tra attori diversi e della capacità di cogliere le opportunità quando si presentano. La ZES Unica è una di queste. E l’Abruzzo - con le sue risorse, i suoi talenti e i suoi settori strategici - ha tutte le carte in regola per essere protagonista di questa stagione di rilancio.

CONVEGNO

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Mezzogiorno: panorama economico di mezz’estate 2025

SRM prosegue nel monitoraggio della realtà socio-economica meridionale, puntando a a tracciare un quadro di riferimento attuale e prospettico del territorio e delle sue regioni, nell’ambito del più ampio panorama nazionale. Lo studio esamina 7 pilastri strategici: 1) Formazione e Ricerca; 2) Innovazione e Digitalizzazione; 3) Ambiente e Transizione ecologica; 4) Turismo; 5) Economia Sociale; 6) Economia Marittima; 7) Energia.

Quest'anno il report riporta inoltre un primo focus sul settore del turismo e sulle previsioni per il 2025 e un secondo focus sulla Survey alle imprese manifatturiere. 

Sono inclusi gli approfondimenti regionali (in particolare per Campania, Puglia e Sicilia) per meglio delineare il contesto delle principali realtà territoriali del Sud.

 

 

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